La Lega e la “pazza idea” di stare con Porro
Il centrodestra, che ha la maggioranza in consiglio, fa i conti dopo aver perso la poltrona di primo cittadino. L’ex sindaco Gilli: “Dimissioni immediate dei consiglieri”. Candiani: “Valutiamo l’appoggio istituzionale”
Una situazione confusa quella di Saronno, soprattutto nel centrodestra, ancora tramortito dall’inaspettata vittoria di Luciano Porro, sostenuto dal centrosinistra delle “sette sorelle”. Ora il nodo principale è capire cosa succederà al governo cittadino con un sindaco di centrosinistra e una maggioranza consigliare di centrodestra. Ma la coalizione Pdl-Lega-Udc sembra non avere una posizione comune sulla situazione.
Infatti, mentre l’ormai ex sindaco Pierluigi Gilli invita alla «dissoluzione immediata del Consiglio Comunale con le dimissioni da parte dei Consiglieri della maggioranza di centrodestra», interviene anche il segretario provinciale della Lega Nord, Stefano Candiani, che ipotizza persino la valutazione di un appoggio istituzionale al governo di Luciano Porro. Intanto la “scheggia” Vito Tramacere sosterrà il primo cittadino in consiglio comunale.
Ma andiamo con ordine. I numeri parlano chiaro e la situazione è confusa: il centrosinistra ha ottenuto 13 consiglieri, più il sindaco contro i 16 del centrodestra (10 al Pdl, 5 alla Lega, 1 all’Udc). Un consigliere a parte Saronno Si-cura, ovvero Vito Tramacere. (nello speciale di Varesenews tutti i risultati)
La situazione, in breve, è la seguente: o Porro trova sostegno con alcuni consiglieri del centrodestra, oppure si paventa l’immediato commissariamento del Comune.
Ma la prima sorpresa arriva da Candiani, che nei mesi scorsi si era fermamente opposto alla candidatura della Renoldi: «Il dato raccolto dalla candidata deve far riflettere in merito all’importanza delle scelta fatta. Confermata, invece, la validità dell’alleanza con il Pdl, avvallata dai numeri sia per le europee e che per le comunali. Nei prossimi giorni ci sarà un’opportuna verifica della situazione. Si tratta di capire come Saronno debba tornare al voto: se con un anno di commissarimento, o con un appoggio istituzionale da parte della Lega, anche perché, così, Porro non potrebbe mai governare. Certo è un pasticcio che poteva essere evitato con maggiore accuratezza nella scelta del candidato. È anche vero che evidentemente il valore aggiunto dell’amministrazione Gilli, che ha governato per dieci anni, è stato quantomeno ininfluente se non addirittura negativo per il candidato Renoldi che era il vicesindaco di Gilli».
L’ex sindaco Gilli motiva così la propria proposta di dimissioni del consiglieri comunali: «La chiarezza e l’onestà intellettuale impongono che accordi di larghissima portata tra forze politiche divergenti in tutto, con programmi alternativi vengano fatti alla luce del sole e proposti agli elettori prima delle elezioni, non dopo. Un anno di amministrazione retta da un Commissario straordinario non sarebbe una tragedia, ma solo un periodo di decantazione, nel corso del quale le forze politiche (ed anche i Saronnesi) potrebbero darsi una regolata e, magari, trovare delle convergenze oggi impensabili, da sottoporre ai concittadini in un ravvicinato turno elettorale: i Saronnesi rimarrebbero i sovrani, senza delegare al buio il proprio voto, senza tradimenti, cambi di casacca, pateracchi, inciuci, spallate. E’ accaduto in tanti Comuni, nulla di strano».
Nella diatriba del centrodestra entra a gamba tesa anche Vito Tramacere che scoglie ogni dubbio sul proprio futuro comportamento nell’assise municipale: «Per quanto mi sarà possibile sosterrò Luciano Porro in questa impossibile impresa».
Non si conosce ancora la data del primo consiglio comunale. Per legge deve essere convocato entro dieci giorni e svolgersi sempre entro dieci giorni dalla convocazione. Ipotizzabile che la seduta si possa svolgere intorno alle prima settimana di luglio. Ci sono diverse settimane in cui si svolgeranno accese discussione politiche in città (ma anche a livello provinciale).
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