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Delitto di Gerenzano, 14 anni al figlio dell’imprenditore

Sentenza di primo grado per Antonio Fioramonte: per il giudice fu omicidio volontario. Il giovane, 19enne all'epoca dei fatti, aveva sparato 14 colpi contro alcuni egiziani che volevano essere pagati. Due colpi dritti al cuore uccisero Said Abd El Halim




E’ stato condannato a 12 anni per omicidio volontario Antonio Fioramonte, il giovane 20enne che uccise Said Saber Abd El Basset Abd El Halim, egiziano fratello di un dipendente del padre, all’interno della ditta edile di famiglia in via Quarto dei Mille a Gerenzano (nella foto a sin. il luogo del delitto). La sentenza di primo grado, decisa dal gup del tribunale di Busto Arsizio Maria Greca Zoncu, giunge con rito abbreviato a quasi un anno esatto da quel terribile giorno. L’omicidio avvenne al culmine di una lite per il pagamento di uno stipendio arretrato, nel pomeriggio del 17 giugno del 2008 con una pistola calibro 9. Ai dodici anni vanno aggiunti altri due anni per il possesso di ulteriori armi, oltre a quella usata per l’omicidio, che il Fioramonte deteneva illegalmente nella ditta. L’accusa è stata sostenuta dal pubblico ministero Silvia Isidori.

Motivo della lite finita in tragedia: un mancato pagamento per un lavoro effettuato in passato da parte di alcuni egiziani, tra i quali il fratello di Said, che avevano prestato la propria manodopera per l’azienda del padre di Antonio Fioramonte, Edoardo. Secondo la ricostruzione dei carabinieri nel corso della discussione il giovane aveva esploso diversi colpi di pistola, circa una dozzina, e due contro Said, (di 29 anni residente a Castellanza), colpendolo al cuore e uccidendolo.  Al momento del delitto, verificatosi nel cortile della ditta edile, si trovavano sul posto sette-otto persone: oltre ad Antonio Fioramonte, a Said, al fratello Abdul con la moglie che reclamavano gli arretrati e a due loro amici, c’erano un paio di dipendenti della ditta dei Fioramonte. Il ragazzo, allora 19enne, era poi fuggito a bordo di un’automobile di costituirsi, la sera stessa, alla stazione dei carabinieri di Cislago, convinto anche dai parenti.




Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 23 Giugno 2009
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