La carcassa di un’auto ancora in fiamme spenta dai pompieri. Dentro, il corpo di una persona, irriconoscibile, come il veicolo, e completamente carbonizzato.
Il ritrovamento nel pomeriggio di lunedì 27 aprile, attorno alle 16 in una zona isolata di Cislago (Varese).

I carabinieri della compagnia di Saronno sono stati avvistati dalla polizia locale, arrivata sul posto con 4×4 vista la zona particolarmente impervia.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, ad accorgersi dell’inteso fumo che usciva dai boschi sono stati alcuni passanti, intorno alle 15.30. I vigili del fuoco di Busto Arsizio e Appiano Gentile per raggiungere il punto dell’incendio hanno dovuto impiegare una jeep perchè la strada, via Vismara, nei pressi del cimitero, un viottolo che porta al camposanto e si perde nelle campagne, è una zona semi boschiva al limitare dei campi. 
Durante lo spegnimento delle fiamme, i pompieri si sono accorti che vi erano dei resti umani all’inerno dell’auto, una Passat berlina. E così è scattata la chiamata ai carabinieri.

Dopo un primo sopralluogo dei carabinieri della compagnia di Saronno, guidati dal capitano Paolo Degrassi, sul posto quindi giunti anche gli uomini della scientifica per capire cosa si accaduto di preciso, in particolare si sia trattato di un suicidio o di una morte violenta.

Rimane ancora avvolo nel mistero cosa sia realmente accaduto. La targa dell’auto non era completamente bruciata e ha permesso ai carabinieri di scoprire che è intestata a un 62enne di origine calabrese, residente a Cislago, proprio nei pressi del cimitero. L’uomo non è stato trovato ed è quindi ipotizzabile che possa essere lui l’uomo carbonizzato nella vettura. Ma solo i risultati delle analisi della scientifica potranno dire se si sia trattato di omicidio o suicidio. Si attende, comunque, in di conoscere gli esiti dell’esame autoptico già disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio