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A Saronno incontro con Francesca La Mantia e il suo libro “La mia corsa: la mafia narrata ai bambini”

Sabato 25 febbraio all’auditorium Aldo Moro di viale Santuario appuntamento organizzato dall’associazione “La Rivincita”

Generica 2020

Un libro per raccontare la mafia ai bambini. A Saronno incontro con Francesca La Mantia, scrittrice, sceneggiatrice e regista cinematografica, autrice de “La mia corsa”.

Sabato 25 febbraio all’auditorium Aldo Moro di viale Santuario appuntamento organizzato dall’associazione “La Rivincita”: a intervistare l’autrice sarà infatti la presidentessa Carmen Federico, con la partecipazione straordinaria di Giovanni Paparcuri, superstite della strage del 20 luglio 1983 quando trovò la morte il magistrato Rocco Chinnici, attualmente gestore del “bunkerino’, il museo del Palazzo di Giustizia di Palermo in cui cura le stanze blindate dei componenti del Pool Antimafia.

Francesca La Mantia, classe 1985, scrittrice, sceneggiatrice, regista cinematografica e teatrale, docente di latino e italiano, vive e lavora tra Milano, Roma e Palermo. Nata nel capoluogo siciliano, laureata in Lettere Moderne e specializza in Filologia Moderna ed Italianista. Nel 2016 ha realizzato il film documentario “La memoria che resta”, che racconta il sommerso e variegato mondo della resistenza, intervistando gente che non appare spesso in TV e sui libri, ma che ogni giorno combatte la sua lotta.

“La mia corsa: la mafia narrata ai bambini” con la postfazione di Don Luigi Ciotti è ambientato a Palermo, in piena guerra di mafia (1983), racconta la storia di Pietro, un bambino che fin da piccolo sarà costretto a distinguere la brutale realtà dalle pericolose illusioni.

«Oggi come allora, ogni minaccia alla libertà e dignità delle persone esercitata con violenza e prepotenza – e prima ancora ingiustizia – va combattuta con decisione. È una partita che ci chiama in causa tutti, il cui esito vittorioso, non importa quanto lontano, dipende dall’impegno di ciascuno di noi», scrive Don Ciotti, fondatore di Libera. Il libro, edito da Gribaudo, racconta di Pietro, un bambino che fin da piccolo viene dissuaso dalla finta bontà della mafia, vedendo in Don Michele, e negli uomini come lui, delle brave persone, senza capire perché suo padre non vuole accettare la loro protezione o piegarsi ai loro “favori”. Lo capirà solo più avanti, grazie alle parole del giudice Rocco Chinnici e del vicequestore di Palermo Ninni Cassarà, entrambi nel mirino degli esponenti mafiosi della città. Sarà proprio l’esempio di uomini coraggiosi come questi che faranno nascere in Pietro un bisogno sempre più forte di verità e giustizia.

Dopo “Una divisa per Nino: il fascismo narrato ai bambini”, “La mia corsa” racconta una storia acuta e toccante sulla sua Palermo, per parlare di mafia tramite chi l’ha vissuta e combattuta in prima persona. Il libro fa parte di una serie di volumi che affronta temi importanti e delicati, spesso poco trattati, per permettere anche alle giovani generazioni di comprenderli a pieno nel modo più consono e per dare loro solidi modelli culturali di riferimento.

«È solo restituendo al nostro presente, la verità di storie sommerse, che avremo l’immaginazione per disegnare l’unico futuro possibile: quello degli ideali, della libertà e della solidarietà condivisa», afferma Francesca La Mantia, da sempre attiva e fortemente impegnata nel sociale, è anche una tenace collaboratrice delle principali realtà antifasciste, democratiche, sindacali, di legalità e di cultura socialmente condivisa.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2022
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