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A Castelseprio tornano gli archeologi e raccontano i nuovi scavi nel parco

Visita ai nuovi scavi che raccontano di come il borgo fosse un importante centro di potere nell'Alto Medioevo. Archeologi da tutta Italia al lavoro alla casaforte e alla casa Piccoli

scavi parco archeologico castelseprio

Hanno animato per tutta la scorsa estate il paese di Castelseprio e tutta la valle Olona: sono gli archeologi impegnati negli scavi presso il Parco Archeologico sepriese, arrivati da tutta Italia (e non solo) per approfondire la storia e la ricerca su quelle che sono le tracce del passato del luogo.

In occasione del primo decennale del riconoscimento del sito di Castelseprio – Torba come bene Unesco – traguardo festeggiato a giugno 2021 – Sara Masseroli, soprintendente archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincia di Varese e responsabile del Parco Archeologico e dell’Antiquarium di Castelseprio, aveva promesso nuove ricerche e progetti di ampio respiro, che avrebbero portato nuova luce sul luogo.

E così è stato: per tutta la scorsa estate le università di Chieti-Pescara, di Padova e la Cattolica di Milano si sono succeduti, con progetti grazie ai quali sono stati coinvolti anche gli studenti tradatesi del liceo Curie e “aprendo le porte” degli scavi ai cittadini di Castelseprio e ai tanti visitatori che si sono recati al Parco archeologico per conoscere lo status dei lavori.

Inoltre, quanto realizzato dall’università di Padova è diventato un corso online internazionale di archeologia, grazie alla professoressa Alexandra Chavarria, portando nuovo lustro al sito della valle Olona. Il corso è anche finalista al Premio europeo della didattica multimediale, un grande orgoglio per gli archeologi che hanno seguito tutto ciò e per l’intero territorio.

Boom di iscrizioni in tutto il mondo per il corso di archeologia su Castelseprio

Un tale exploit di entusiasmo non poteva esaurirsi e, come promesso, le università sono tornate per continuare gli scavi scoprendo nuove costruzioni nei pressi della casaforte, detta anche casa torre, e nella casa Piccoli dove è emersa una nuova stanza adiacente a quella già portata alla luce, proprio vicino ai resti della chiesa di San Paolo: «Qui possiamo ipotizzare che vi fosse un’officina dove si lavoravano metalli come il rame e il piombo – raccontano il professor Vasco La Salvia dell’Università di Chieti – lo abbiamo capito dai resti emersi dagli scavi della pavimentazione».

scavi parco archeologico castelseprio

La professoressa Caterina Giostra (foto in alto), dell’Università Cattolica di Milano, ha raccontato dei progressi fatti nello scavo della casaforte che aveva lo scopo di ospitare le autorità civili oltre ad essere l’ultimo baluardo dove ripararsi in caso di attacco: «Abbiamo trovato quattro plinti che emergono dal terreno e che, probabilmente, servivano a sostenere il piano superiore della costruzione – racconta -. Da quel che abbiamo potuto capire al piano di sotto venivano stoccate le derrate alimentari mentre in quello superiore c’era una sorta di sala di rappresentanza».

Il professor Gian Pietro Brogiolo dell’Università di Padova, invece, ha fatto un inquadramento storico del sito partendo dall’idea che l’area fosse un centro di potere importante per l’epoca (parliamo di un periodo che va dal quinto secolo dopo cristo fino alla distruzione del borgo nel 1287 da parte dei milanesi).

Alla visita erano presenti anche il sindaco di Gornate Olona Paolino Fedre e quello di Vedano Olona Cristiano Citterio, in rappresentanza dell’azienda Lati per la quale lavora e che ha contribuito economicamente a sostegno degli scavi archeologici. In particolare Fedre ha ricordato la volontà della sua amministrazione di ripristinare il sentiero che collega il Monastero di Torba con il sito archeologico di Castelseprio «per riunire due luoghi che sono stati legati per tanti secoli».

 

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 01 Luglio 2022
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