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Interrogazione parlamentare su presunte infiltrazioni mafiose a Gerenzano. Il sindaco: “Qui regna la legalità”

Il senatore della Lega Stefano Candiani ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere al Ministero dell'Interno l'istituzione di una commissione di indagine prefettizia presso il Comune di Gerenzano, per un presunto appalto irregolare risalente al 2014. Il sindaco Campi: "Nulla da nascondere, una inaccettabile macchina del fango contro Gerenzano e i gerenzanesi" 

Generica 2020

È un’amara comunicazione quella che il sindaco di Gerenzano Ivano Campi ha ricevuto sabato 21 maggio dalla Prefettura di Varese. Il primo cittadino è stato infatti informato in merito alla presentazione di un’interrogazione parlamentare all’attenzione del Ministero dell’Interno da parte del senatore della Lega di Tradate Stefano Candiani, ex sindaco della città. L’interrogazione è datata 26 aprile 2022 e chiede al numero uno del Viminale Luciana Lamorghese l’istituzione di una commissione di indagine prefettizia presso il Comune di Gerenzano, “al fine di verificare la sussistenza di elementi comprovanti la condizionalità dell’ente locale da parte di organizzazioni mafiose“.

L’interrogazione riguarda la presunta irregolarità di un appalto di servizio di lotta all’evasione, che nell’ottobre 2014 il Comune di Gerenzano aveva affidato per un periodo di tre anni alla Cooperativa Sociale Onlus “Fraternità e Sistemi” di Brescia. Un servizio di riscossione delle tasse e delle imposte non versate che “è rimasto affidato, nel pieno rispetto della legge, a tale soggetto negli anni 2014-2017, dando risultati estremamente positivi a beneficio di tutta la collettività” spiegano dall’amministrazione comunale. Il servizio è svolto dal gennaio 2019 dalla Saronno Servizi SpA, società partecipata del Comune di Gerenzano.

A presentare alla stampa la posizione della Giunta Campi sull’interrogazione del senatore Candiani, nella tarda mattinata di mercoledì 25 maggio, l’amministrazione comunale uscente con il sindaco Ivano Campi, il vicesindaco Pierangelo Borghi, gli assessori Stefania Castagnoli (candidata sindaco della lista Insieme e Libertà per Gerenzano), Emanuele Pini, Monica Mariotti e il capogruppo di Insieme e Libertà per Gerenzano Stefano Viotti.

L’interrogazione getta quindi sul Comune di Gerenzano un’ombra oscura, quella dell’infiltrazione di organizzazioni criminali mafiose. «Prendiamo le distanze da questa assurda interrogazione. Non abbiamo nulla da nascondere, abbiamo sempre dimostrato con gli atti sia le cose che diciamo sia mettendo a disposizione di qualsiasi cittadino tutti gli atti riguardanti qualsiasi attività o iniziativa del Comune», dichiara con forza il sindaco uscente Ivano Campi, che ai tempi dei fatti contestati era al suo primo mandato amministrativo.

«Come avrebbe fatto qualsiasi gerenzanese, siamo sobbalzati dalla sedia leggendo questa interrogazione. L’interrogazione è stata presentata in Senato il 26 aprile, quindi all’inizio della campagna elettorale per Gerenzano, per fatti risalenti a ben otto anni fa. È un inaccettabile discredito sulla comunità gerenzanese».

LA DENUNCIA ANONIMA NEL 2019 E L’INDAGINE DELL’ANAC

A spiegare la versione dell’amministrazione comunale il vicesindaco Pierangelo Borghi: «Avevamo la necessità di affidare ad un soggetto terzo, a supporto degli uffici comunali, le attività di controllo e recupero fiscale, perché nel corso di primo mandato ci eravamo accorti che questo servizio non era svolto da molto tempo dalle precedenti amministrazioni comunali». Borghi ha poi spiegato che l’incarico era stato direttamente affidato dagli uffici comunali alla cooperativa sociale “Fraternità e Sistemi”, in quanto, da una verifica nell’albo del Ministero delle Finanze risultavano iscritte due sole cooperative, di cui soltanto una possedeva un capitale sociale idoneo a poter effettuare le attività di accertamento e riscossione dei tributi nel Comune di Gerenzano, con una popolazione al di sopra dei 10 mila abitanti.

«Il servizio si è svolto benissimo, perché abbiamo recuperato tanta evasione fiscale locale – ha proseguito il vicesindaco Borghi -.La cooperativa l’abbiamo pagata solo sull’incassato, quindi non abbiamo mai speso 1 euro dei cittadini, soldi che non avremmo incassato se non avessimo fatto gli accertamenti».

Generica 2020

La materia oggetto dell’interrogazione del senatore Candiani, non è nuova a Gerenzano: nel luglio 2019 era infatti stata presentata una denuncia anonima all’Autorità nazionale anticorruzione, che contestava la presenza di un importo non inferiore alla soglia prevista per legge per l’affidamento diretto, la mancanza di un previo controllo competitivo tra operatori interessati e l’inserimento di persone svantaggiate in numero inferiore a quanto prescritto dalla norma.

L’ANAC aveva quindi avviato le proprie indagini e il procedimento si era poi concluso nel maggio 2020 con un nulla di fatto. “L’esposto presentato da ignoti, quindi, non era per niente attendibile, privo di veridicità e totalmente infondato, come da noi dimostrato – scriveva il Comune all’ANAC nel giugno 2020 -. Esposto che ha solo generato sprechi, in termini di energie e di tempo da dedicare, provocando intralcio all’attività ordinaria degli Uffici comunali, da anni in carenza cronaca di personale”.

«È una vicenda che per noi e per gli uffici comunali ha richiesto il dispendio di energie, però ne siamo usciti benissimo e questo lo ha certificato l’ANAC – ha dichiarato il vicesindaco Borghi -. È una operazione quindi che oggi non si comprende se non legata al momento elettorale»

Stefano Viotti, ex assessore al Bilancio e capogruppo di Insieme e Libertà per Gerenzano ha commentato: «Se non ci fosse stata l’indagine dell’ANAC, con il loro esito che certifica che la delibera di affidamento del Comune era totalmente a norma, avremmo potuto capire questa interrogazione, anche se la tempistica a ridosso della campagna elettorale è davvero strana. Ma da chiarire oggi non c’è nulla, perché l’indagine dell’ANAC è già stata svolta e ha già chiarito tutto, quindi chiedere al Ministero dell’Interno di attivare una commissione prefettizia per valutare la sussistenza di infiltrazioni mafiose per ottenere lo scioglimento dell’amministrazione ad un mese dalle elezioni, otto anni dopo questi fatti, è altamente strumentale».

IL SINDACO CAMPI: “LA LEGA DI GERENZANO SI DISSOCI”

L’amministrazione comunale ha chiesto quindi ai consiglieri comunali del gruppo leghista Cristiano Borghi, Elena Bonzini e Dario Cattaneo di «prendere pubblicamente le distanze da questa indegna iniziativa del senatore Candiani, perché vogliamo essere certi che dietro ad essa non ci sia stata alcuna istanza o pressione proveniente da esponenti politici locali».

Il sindaco Campi e la sua squadra hanno anche invocato la «piena solidarietà» dei candidati sindaco Lisa Molteni (Idee in Comune) e Ambrogio Clerici (Centrodestra Gerenzano) e dei candidati delle liste che li sostengono.

«Una macchina del fango contro il Comune di Gerenzano e dei gerenzanesi», dichiarano dalla Giunta Campi, che gli amministratori comunali respingono con fermezza. «Vogliamo sgomberare il campo da notizie distorte che stanno circolando – ha concluso il sindaco Campi -. Noi non dobbiamo difenderci da nulla, perché l’ANAC ha già dimostrato che abbiamo fatto le cose in regola e nel rispetto delle leggi».

Valentina Rizzo
valentina.rizzo@varesenews.it
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Pubblicato il 25 Maggio 2022
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