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Ospedale di Saronno in crisi, dibattito e ricerca di soluzioni per “salvarlo”

Tema di grande interesse in onda su Radio Orizzonti nella serata di martedì 1 marzo: l’ospedale di Saronno. Presenti Monti, Astuti, Airoldi, Beneggi, Porfido e Guaglianone. Clima caldo, scambi di accuse e possibili soluzioni

In piazza per difendere l'ospedale di Saronno

Tema di grande interesse in onda su Radio Orizzonti nella serata di martedì 1 marzo: l’ospedale di Saronno, da anni al centro del dibattito tra problemi, carenza di personale, nuova legge regionale, casa di comunità e tanti altri temi.

Si sono confrontati il sindaco saronnese Augusto Airoldi, il presidente della Commissione Sanità in consiglio regionale Emanuele Monti, il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti, il direttore generale di Asst Valle Olona Eugenio Porfido, Massimo Beneggi del Comitato per la Salvaguardia e il Rilancio dell’Ospedale di Saronno e Roberto Guaglianone della Società della Cura.

RIFORMA DELLA LEGGE REGIONALEMonti ha elogiato la legge di potenziamento regionale, con strutture intermedie, case della comunità, valorizzazione dei medici di famiglia, investimenti sul territorio. Gli ha fatto eco Porfido, che ha ribadito l’importanza della valorizzazione del rapporto tra territorio e ospedali, aumentando la cooperazione per migliorare la situazione: «Su Saronno è già attivo un servizio di prossimità sul territorio e gruppi di lavoro per sviluppare la telemedicina su varie specialità, diabetologia, terapie cardiache e patologiche di carattere nefrologico». Astuti ha commentato la riforma con un giudizio preoccupato, ha definito la riforma «non coraggiosa e senza programmazione, con i distretti ancora troppo poco valorizzate. Le case di comunità sono un fattore importante, arrivano da noi grazie all’intervento del Governo che ha messo importanti risorse per costruire una medicina di prossimità che mancava. I medici di medicina generale sono stati marginalizzati e con questa riforma sono ancora marginali». Critico anche Guaglianone, che ha definito «“deforma” la riforma della legge 23: ci sono criticità evidenti, le liste d’attesa e la tempistica; i territori sono stati coinvolti troppo poco, le Ats andrebbero superate, i sindaci e i consigli comunali andrebbero coinvolti in maniera maggiore».

OSPEDALE DI SARONNO – Sull’ospedale di Saronno Porfido ha fatto il quadro: «C’è una grave sofferenza per carenza di specialisti, situazione che si protrae da mesi ed è annunciata da anni a causa del sistema di formazione italiano. L’emergenza è nazionale, non solo di Saronno. La mancanza di anestesisti penalizza tutta l’attività chirurgica e ambulatoriale. Oggi è stato nominato il primario di otorinolaringoiatria, stiamo facendo interventi per parecchi milioni di euro per la messa in sicurezza, non stiamo abbassando l’attenzione, anzi. Serve però poter assumere e poter formare in ospedale gli specializzandi». Astuti ha confermato la difficoltà che da anni vive l’ospedale di Saronno: «Per migliorare serve riconoscere le cose: i posti letto sono passati da 500 a 300 a 150 adesso, spero crescano, ma siamo lontani da un obiettivo credibile, non ci sono più reparti chiave come ostetricia, pediatria, psichiatria, poliambulatori e tanti altri. Il personale perso è tantissimo, 200 unità in dieci anni. Manca una vocazione dell’ospedale e questo è un dato da sottolineare. Saronno era un’eccellenza, non lo è più: è un centro importante per quattro province, non solo per Saronno». Monti ha ribadito la bontà della situazione della sanità in Lombardia, con tanti italiani che si curano in Lombardia: «37 miliardi tagliati sono tanti, la programmazione si fa a Roma, al Ministero della Salute, è il centrosinistra che governava e che ha deciso i tagli dei posti letto. Saronno avrà un distretto, con un direttore di distretto che andrà a interloquire con gli amministratori del territorio. La Regione ha stanziato 184 milioni per tagliare le liste d’attesa. A Saronno il day hospital oncologico è un dato e un risultato importante, sono arrivati primari importanti, non è vero che nessuno vuole lavorarci. Saronno ha vissuto anche altre situazioni complesse, ritornare attrattivi è complesso». Guaglianone ha ricordato la manifestazione del 20 febbraio dell’anno scorso: «I lavoratori chiedevano un piano di rilancio, come Società della Cura abbiamo organizzato un gruppo di lavoro per arrivarci. Da un anno siamo allo stesso punto: la rianimazione è in crisi, servono 13 unità di personale, ce ne sono 3 al lavoro, 7 sono arrivate con un bando emergenziale da una cooperativa privata, ma siamo sotto comunque. A maggio saremo da capo un’altra volta». Beneggi ha fatto un excursus del calo dei posti letto: «L’emergenza Covid non è eterna e di prospettive di miglioramento non ce ne sono. A Saronno siamo ampiamente sotto la media nazionale di posti letto per 1000 abitanti: 160 sono pochini. Situazioni di sofferenza sono rianimazione sicuramente, il pronto soccorso che ha 3 medici in organico, i padiglioni chirurgici soffrono con 26 posti letto per 5 specialità, non ci sono compensazioni di alcune specialità. La lista è lunga». Airoldi ha parlato di una situazione fallimentare: «Soldi ce ne sono, ma dobbiamo capire chi ha fallito. Sono le direzioni sanitarie ad avere fallito? Sicuramente qualcosa che non va c’è. A Saronno ci sono prenotazioni con liste d’attesa infinite: ho in mano la prenotazione di un cittadino che a gennaio per un ecocardiogramma e un ecocolordoppler si è visto dare l’appuntamento al 2023. Questo è il segno di un fallimento. Ci sono criticità, servizi ridotti progressivamente, il pronto soccorso è in grave sofferenza, ci sono voci di uscita di medici. Formalmente Saronno è un ospedale di primo livello, questi non sono servizi di primo livello sicuramente». Monti ha specificato di chiamare il numero verde 800638638 per avere una prenotazione utile più vicina possibile, rimbrottando Airoldi: «In campagna elettorale ha detto che avrebbe picchiato i pugni in Regione, non l’abbiamo ancora vista».

SOLUZIONI?Monti ha ricordato gli investimenti per Saronno: «Abbiamo portato come Regione 11 milioni su 23. Vuol dire che teniamo all’ospedale di Saronno, ci crediamo. La Casa di Comunità è un altro risultato portato a casa per la città, credo che sia un dato di rilievo per vere un sistema integrato di cure tra ospedale e territorio, valorizzando la salute e la cura a Saronno. A livello strategico io ho proposto di riflettere sul rimanere nell’Asst Valle Olona o cambiare destinazione per permettere una maggior copertura e gestione dei diversi servizi». Beneggi commenta: «Sono convinto che Regione non voglia distruggere l’ospedale di Saronno, ma i fatti non ci fanno essere ottimisti. Siamo preoccupati della situazione generale, ci sono investimenti del 2017 per il 2023 in ritardo. L’obiettivo è quello di far tornare l’ospedale a quello che era 6/7 anni orsono, spero che la Regione voglia mantenere l’ospedale di primo livello come previsto dalle normative. Ci siamo sempre sentiti dire che la Regione vuole andare in questa direzione, speriamo che si concretizzi tutto questo. Temiamo che un diverso azzonamento non sia la soluzione dei problemi, ma che così rischi di essere la gamba zoppa di un’altra azienda. Prima deve tornare a essere un ospedale completo, poi si può ragionare di cambi territoriali». Astuti: «In tutta la Lombardia vedo temi come liste d’attesa e carenza di personale gravi. Le ripercussioni sugli ospedali sono pesanti. Purtroppo la fotografia è drammatica, gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. Serve un piano di investimenti ampio, lo avevamo presentato: era un piano da 50 milioni di euro, su quello siamo convinti che si debba puntare. Questa Asst deve coinvolgere anche Saronno e Somma Lombardo per fare in modo che questo ospedale torni organico a tutto il territorio di competenza». Guaglianone torna sul piano di investimenti citato da Astuti: «Serve riparlarne e riproporlo. Il clima tra i lavoratori non è certo ottimistico, nascono ospedali nuovi e più attrattivi, lo dicono gli stessi lavoratori e non è un bel segnale. I cittadini ci sono, serve far sentire la voce di Saronno e del territorio in Regione, serve una riposta politica sulle problematiche dell’ospedale di Saronno». Airoldi replica a Monti: «Eletto nell’ottobre 2020, abbiamo bussato alle porte della Regione da subito, scritto lettere, preso posizioni a nome di 200 lombardi che fanno riferimento al territorio. Abbiamo sottolineato le carenze del presidio saronnese, chiedendo un progetto di sviluppo a medio e lungo termine, dodici mesi dopo risposte non ce ne sono state. Siamo tornati a bussare a Regione Lombardia, abbiamo esposto i problemi, abbiamo ottenuto promesse, ma fatti nessuno». Porfido ha riproposto le idee per l’ospedale di Saronno: «Si può sperimentare a Saronno una collaborazione tra ospedale e territorio, con nuovi strumenti di telemedicina e teleassistenza».

CASA DI COMUNITÀ – L’arrivo a Saronno di un presidio simile è un risultato importante, sottolineato da tutti e arrivato grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. Monti ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un presidio simile. Astuti ha sottolineato la bontà di questo progetto: «Importante averla a Saronno, spero ce ne saranno di più in futuro, una ogni 25 mila abitanti, sono presidi fondamentali per i servizi di prossimità. Serva la collaborazione dei sindaci, sempre più attiva». Beneggi: «La Casa di Comunità serve a razionalizzare un servizio e collegarlo all’aspetto socio sanitario». Guaglianone: «A Natale 2020 abbiamo regalato un modellino ad Airoldi , un buon auspicio. Abbiamo perso un anno, arriviamo a oggi e ci auguriamo che si parta con un percorso partecipato che coinvolga anche gli utenti. La presenza che ci sia il privato in questo progetto, come in altri, è un aspetto che ci piace molto poco. Chiediamo evidenza pubblica per l’individuazione del privato». Airoldi: «A Saronno ci saranno due Case di Comunità, segno dell’importanza del territorio e del peso che ha Saronno. Abbiamo cominciato un percorso con Asst Valle Olona e con la Cooperativa Medici Insubria che si è proposta per la gestione per definire gli obiettivi e arrivare ad aprire entro la fine del 2022. Per capire cosa serva è stato aperto un sondaggio con i medici del Saronnese, poi faremo un’assemblea pubblica».

Monti nel corso del dibattito, dai toni piuttosto caldi, si è scontrato con Airoldi e Astuti. Il consigliere regionale leghista ha elogiato i primi cittadini di Gallarate e Busto Arsizio (ma anche il precedente sindaco saronnese Alessandro Fagioli) per il lavoro fatto e gli obiettivi raggiunti, al contrario di quanto fatto a Saronno in due anni, accusando più vote Airoldi di non aver proposto nessun progetto concreto. Astuti e Airoldi hanno replicato accusando la Regione di non voler ascoltare le istanze del territorio. La proposta finale sul piatto è quella di arrivare ad un incontro o un tavolo per analizzare progetti per l’ospedale di Saronno e arrivare ad un dunque. Vedremo se si concretizzerà.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 01 Marzo 2022
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