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A Saronno due case di comunità e una centrale operativa territoriale

Lo ha stabilito la Giunta lombarda lo scorso 15 dicembre approvando la delibera che dà attuazione allo sviluppo della rete sanitaria territoriale. Il sindaco Airoldi: "Riconoscimento dell'impegno della mia amministrazione sul tema sanità"

Generica 2020

Saranno realizzate a Saronno due delle undici case della comunità gestite dall’Asst Valle Olona e previste dalla delibera approvata il 15 dicembre dalla Giunta lombarda, che dà attuazione, con i fondi del PNRR, al potenziamento della medicina territoriale descritto nelle Legge 22 di modifica alla Legge Sanitaria del 2009. 

Saranno attivate in due immobili di proprietà del Servizio Sanitario Regionale: il primo in via Fiume 12, sede di ASST Valle Olona, il secondo in via Stampa Soncino 4, un grande edificio dismesso di circa 1.700 metri quadrati, sede un tempo della mutua.

Definita la nuova rete sanitaria territoriale varesina: dove apriranno case e ospedali di comunità e COT

Le altre case di comunità in provincia di Varese sotto ASST Valle Olona saranno a Busto Arsizio (2), Fagnano Olona (1), Castellanza (1), Gallarate (1), Cassano Magnago (1), Gallarate (1), Lonate Pozzolo (1) e Somma Lombardo (1) e sotto ASST Sette Laghi ad Arcisate (1), Azzate (1), Laveno Mombello (1), Gavirate (1), Sesto Calende (1), Tradate (1),  Varese (1), e Luino (1).

La realizzazione della nuova rete sanitaria territoriale varesina avverrà nel prossimo triennio ma già entro il 31 dicembre di quest’anno, ogni Asst dovrà attivare almeno una casa e un ospedale di comunità: «Si conferma così – ha commentato mercoledì scorso l’assessore al Welfare Letizia Moratti – la graduale e progressiva attivazione dei servizi di almeno due Case di Comunità e di un Ospedale di Comunità in ciascuna delle Ats lombarde a partire dal 31 dicembre 2021».

Airoldi: “Riconoscimento dell’impegno della mia amministrazione sul tema sanità”

«Lo posso considerare un riconoscimento dell’impegno che la nostra amministrazione mette sul tema della sanità da quando ci siamo insediati» dichiara il sindaco di Saronno Augusto Airoldi (nell’immagine di copertina insieme all’assessore regionale Letizia Moratti). 

La centralità di Saronno per quanto riguarda i servizi socio-sanitari, città punto di riferimento per Comuni dislocati in quattro province diverse, è confermata anche nella nuova visione di sanità di Regione Lombardia: la delibera regionale prevede infatti oltre alle due case di comunità, la costituzione di una Centrale Operativa Territoriale (COT) nell’immobile di via Stampa Soncino. I COT dovranno rappresentare vere e proprie cabine di regia dell’attività socio sanitaria svolta da diversi attori, istituzionali e anche del terzo settore, occupandosi dell’organizzazione delle attività domiciliari e della ricerca ed attivazione delle risorse migliori per l’assistenza del paziente. 

Aprirà a Lonate Pozzolo la prima casa di comunità: dove sarà e a cosa servirà

«Questo conferma anche che per l’ospedale di Saronno serve un maggiore e diverso impegno da parte della regione – sottolinea il primo cittadino Airoldi, che lo scorso gennaio insieme ad altri 17 sindaci dei Comuni del circondario ha inviato una lettera aperta all’assessore alla Sanità e Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, per chiedere un piano di rilancio per il nosocomio di piazza Borella -. Non possiamo dimenticare che l’ospedale di Saronno si trova in una situazione di grande affanno. Ho notizie che anche dal pronto soccorso molti medici se ne stanno andando, perché i turni sono insostenibili».

«La seconda casa di comunità prevista a Saronno è forse anche figlia di osservazioni che avevo fatto in passato alla direzione generale di ATS Insubria, quando con la prima delibera regionale era stata prevista solo una casa di comunità in via Fiume – spiega il sindaco Airoldi -. Come sappiamo quella di via Fiume è una struttura già satura dal punto di vista dei servizi che vengono erogati: sono diverse le segnalazioni che ci arrivano di utenti costretti ad attendere il proprio turno in cortile e questa non è una modalità di offrire un servizio sanitario all’altezza di Regione Lombardia. Sono problematiche che avevo fatto presente al direttore generale di Ats Insubria».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 17 Dicembre 2021
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