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Le maschere rese indispensabili dalla “sensibilità che sta svanendo nelle persone”

"In certi casi si devono per forza tenere le maschere, ma a me non pare per niente giusto". Lo scrive Ester Li Vigni, ragazza di 12 anni

adolescenti nei ventiventi
Foto di Stefan Keller da Pixabay

“In certi casi, purtroppo, si devono per forza tenere le maschere, ma a me non pare per niente giusto”. Lo scrive Ester Li Vigni, ragazza di 12 anni che abita a Gallarate e frequenta la prima media della Scuola Ponti, nella lettera che segue: una riflessione sulla difficoltà crescente ad esprimere le proprie emozioni in una società che non sempre le accetta per via di quella “sensibilità che sta ormai svanendo nelle persone”.

Secondo me è normale avere delle maschere. D’altronde, tutti le abbiamo anche involontariamente. Poi, c’è chi ne ha di più e chi meno.
Per esempio, io non so di preciso quante maschere ho.
A volte, mi faccio vedere felice e sorridente, ma poco tempo prima, potrei aver avuto uno schiaffo, o un insulto, che, ovviamente, mi ha fatto soffrire più del dovuto. Ma in quell’istante, in quell’esatto momento, potrei sembrare la ragazzina più felice del mondo, che magari ha appena preso un 10 in matematica (cosa per me veramente improbabile). In realtà, sotto a quel “perfetto sorriso”, si nascondono insicurezze, paure, pianti, insoddisfazioni, ansie.

Da quel che ho scritto, magari, può sembrare veramente orribile avere delle maschere, ma è quasi del tutto inevitabile. Ora che ci penso, le maschere, servono soprattutto a quelle persone false e manipolatrici, a loro sì che sono indispensabili. Forse, è anche un po’ colpa della sensibilità che ormai sta svanendo nelle persone.
Per un bambino di 3 anni, è normale piangere perché non si riesce a dormire, ma allora perché un uomo di 52 anni non può piangere alla sua postazione di lavoro, perché sua moglie l’ha lasciato? Se piangesse verrebbe reputato un “bambino”? O magari, il suo capo, invece di consolarlo, e fargli le condoglianze, gli urlerebbe contro?

In certi casi, purtroppo, si devono per forza tenere le maschere, ma a me non pare per niente giusto. Insomma, la tristezza è un’emozione e esiste per qualcosa! Se la vuoi esprimere con gli altri bene, se non vuoi esprimerla con gli altri, o con le persone a te care, pazienza! L’importante per me è che in qualche modo si esprima. Non bisogna MAI tenerla dentro, perché poi potresti finire come un depresso alcolizzato.

Infatti io non ho assolutamente nulla contro le persone depresse, perché loro almeno esprimono quel che sentono, perché lo hanno trattenuto troppo tempo, e prima o poi, scoppia (questa è la mia opinione, non sono stata mai depressa, ma dal poco che so ho capito questo di queste persone. Da una parte le ammiro, perché ci sono alcune che si fanno aiutare, e questo lo ammiro veramente molto.)
Tutti, e dico TUTTI, abbiamo delle emozioni, che prima o poi bisogna esprimere.
Vuoi esprimere la tua felicità o tristezza sui social? Ok, fallo, l’importante è che le esprimi. Vuoi esprimere la tue emozioni con la tua migliore amica? Ok, l’importante che lo fai. Perché, se non si fa, allora si può veramente arrivare al peggio…

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Pubblicato il 04 Agosto 2021
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