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Nuovo volto per l’area della stazione di Saronno e una superciclabile da Milano a Malpensa

È il grande progetto "Fili", su cui Regione Lombardia mette 210 milioni di euro, a cui si aggiungono altre risorse di Fnm. Al centro anche le aree di Saronno e Busto Arsizio

Gli interventi del progetto Fili

Una “superciclabile” da Milano fino a Malpensa, passando da Saronno e Busto dove le aree ex ferroviarie diventano nuovi centri di sviluppo: sono gli interventi che Ferrovie Nord Milano, con Regione Lombardia, ha in messo in cantiere sotto il nome evocativo di “progetto Fili”.

Un nome che indica i legami – anche fisici – che tengono insieme i territori diversi della «megacity lombarda», che poi non è altro che quel che già esiste, la Grande Milano, l’area metropolitana che già supera i confini amministrativi tra le province di Milano e Varese.

«La città arcipelago, ibridazione tra Milano come la vediamo oggi e il territorio come lo vediamo oggi», dice il presidente di FNM Andrea Gibelli. Ma si capisce meglio guardando alle trasformazioni che si vedono all’orizzonte: ad esempio l’intervento dell’Accademia di Brera, che dal cuore antico di Milano vuole portare nuovi spazi a Saronno, dentro all’ex Isotta-Fraschini, «un luogo magico, straordinario, con una storia affascinante», ha detto la presidente dell’Accademia, Livia Pomodoro.

Il futuro di Saronno e l’Accademia di Brera, l’ex Isotta Fraschini rinasce con l’arte

Poco più in là c’è Busto Arsizio, la città che ha lanciato una vera campagna per attrarre i milanesi come nuovi residenti. Qui il progetto di FNM prevede di intervenire con un piano che ha al centro il recupero delle aree ex-ferroviarie: i binari sono stati interrati da venticinque anni, ma la “piastra” in superficie è ancora poco qualificata, usata in parte come parcheggio, in parte fatta ancora di aree di risulta. E forse questa nuova fase è il momento in cui finalmente si rimetterà mano a quelle zone, che da un quarto di secolo attendono che si realizzi la promessa di uno spazio vivibile: «Mi sento al sicuro in Regione Lombardia» ha detto il sindaco Emanuele Antonelli.

Gli interventi del progetto Fili
L’intervento sulle aree a Busto Arsizio

A tenere insieme questi pezzi della «megacity» lombarda ci sarà anche una «superciclabile da Cadorna al Terminal 2 di Malpensa» ha spiegato Andrea Gibelli. Un tracciato parallelo alla dorsale ferroviaria Milano-Saronno e alla linea per Malpensa: «Useremo l’area di rispetto della ferrovia, useremo le strade bianche. Consentirà a tutta quell’area connessioni in sicurezza, utile anche per l’interscambio tra treno e bicicletta». 

La logica territoriale la dettaglia Carlo Masseroli, “city manager” di Arcadis, che ha studiato la superciclabile, che richiederà risorse per «60-65 milioni di euro» e prevede di intervenire su «100 aree di trasformazione piccole e grandi». «Stiamo cercando di attivare un nuovo sistema di governance, con uno strumento di natura privata a partecipazione pubblico».

La ciclabile è pensata a sua volta come motore di sviluppo e valore, «pensiamo all’ex Isotta Fraschini di Saronno, che con la connessione ciclabile aumenta ancora di valore».

Da Saronno la “dorsale” ciclabile si potrà connettere anche a nuovi percorsi: è previsto anche «l’uso delle aree della ex Saronno-Seregno per farne una nuova pista ciclopedonale, che diventerà collegamento con i parchi delle Groane e del Lura», ha detto il sindaco di Saronno Augusto Airoldi.

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«Sostenibilità, rammendo e ricucitura sono parole su cui i cittadini ci hanno dato fiducia» ha proseguito Airoldi. «Abbiamo davanti la possibilità di lavorare bene con Regione e Ferrovie Nord Milano: i progetti intervengono su parti molto significative della nostra città e hanno capacità di modificarle». A Saronno è previsto l’uso delle aree ferroviarie,  «non per speculazione edilizia ma per creare nuovi posti di lavoro» legati proprio a quella funzione ferroviaria che è da un secolo e mezzo vocazione della città a venti km da Milano.

Gli interventi del progetto Fili
L’intervento sulle aree a Nord-Ovest della stazione di Saronno, nel centro della città

Ecco, poi c’è tutto l’intervento su Milano: un parco da 72mila mq da costruire coprendo i binari della stazione di Milano Cadorna (il capolinea diventerebbe sotterranea) e il trasferimento del quartier generale dalla piazza dell'”ago e filo” all’area di Bovisa, area dove è previsto anche il grosso intervento urbanistico del Politecnico.

Ferrovie Nord vuole creare un parco sopra la stazione Milano Cadorna

Gli interventi complessivamente prevedono di incidere su 188.300 mq – pari a 722 campi da tennis – con la previsione di 800mila alberi piantati (“una superficie pari all’estensione del Comune di Monza”).

Ovviamente dentro a questo progetto – che riguarda le aree – c’è comunque anche un tema di investimenti dal lato più prettamente ferroviario, dovendo “riplasmare” alcuni spazi, a partire da Cadorna e Bovisa. 90 milioni sono già previsti su Bovisa (che passerà da 8 a 12 binari), poi ci sono «36 milioni su Saronno, 20 su Busto», dettaglia Paolo Nozza, presidente di FerrovieNord, la società FNM che si occupa dei binari e delle stazioni.

«Fili è un progetto nel quale Regione Lombardia ha investito in modo importante, con un totale di risorse assegnate, attraverso vari strumenti, pari a oltre 210 milioni di euro» conclude il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. «Al di là delle risorse, però, da Presidente della Regione, rivendico soprattutto il grande lavoro compiuto per costruire le “condizioni abilitanti” per creare gli spazi e arare il terreno sui cui questo progetto – e altri, spero, di pari visione – possano svilupparsi sul nostro territorio. Leve che spaziano da interventi che riguardano lo sviluppo sostenibile, nuovo mainstreaming di Regione Lombardia, ma anche transizione digitale, e soprattutto semplificazione».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 02 Luglio 2021
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