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Carenza di anestesisti all’ospedale di Saronno: l’azienda si affida alle cooperative

Emesso anche un bando per un libero professionista. Il direttore sanitario Arici è ottimista e parla del piano di ripartenza

Ospedale di Saronno

“Vista la nota con cui il direttore della S.C. Anestesia e Rianimazione Saronno ha segnalato l’assoluta urgenza e necessità di procedere all’attivazione di idonea procedura selettiva finalizzata al conferimento di incarico individuale con contratto autonomo in qualità di medico specialista in anestesia e rianimazione per la durata di 12 mesi per un impegno orario mensile pari a 100 ore
Considerato che la richiesta di cui sopra è dettata dall’esigenza di evitare il rischio di interruzione di pubblico servizio nonché di programmare le attività anestesiologiche di sala operatoria ….
si indice avviso pubblico per il conferimento di n1 incarico individuale con contratto di lavoro autonomo in qualità di medico specialista in anestesia e rianimazione”.

La penuria di personale specializzato continua a essere un problema per l’Asst Valle Olona che da tempo cerca soluzioni per tamponare la mancanza di personale specializzato soprattutto nel presidio di Saronno.

I toni utilizzati nel bando, però, non devono far intendere a una situazione limite:
« Sono termini che si utilizzano in contesti che risultano particolarmente problematici – spiega il dottor Claudio Arici, direttore sanitario della Valle Olona – Non c’è mai stata l’idea o l’impellenza di fermare il servizio. Per tamponare la carenza, abbiamo pubblicato un bando per individuare una cooperativa che coprirà 180 ore nei tre pronto soccorso dell’azienda, mentre è in corso di definizione il contratto con una cooperativa che fornirà personale rianimatore per la terapia intensiva e l’attività operatoria. Tutti i bandi che abbiamo promosso sono andati deserti, invece il sistema delle cooperative è più funzionale. Abbiamo, anche, emesso questo annuncio per un incarico libero professionale dalla durata annuale».

Il problema, ormai è chiaro, è collegato alla penuria di specializzati di alcune branche della medicina: oltre ad anestesia e a medicina d’urgenza, di pediatria o di psichiatria.

Il direttore sanitario Arici, però, assicura che l’ospedale di Saronno non verrà penalizzato:
« Non so nulla della possibilità di chiudere la terapia intensiva di Saronno e, al momento, posso assicurare che non è nei progetti. Stiamo anche procedendo con l’ampliamento degli spazi attrezzati da convertire in occasione di emergenze, come ha previsto il piano del Ministero della Salute lo scorso anno. I lavori stanno proseguendo e sono concentrati nel padiglione marrone. Oggi abbiamo 15 letti a livello aziendale, che potranno aumentare fino a 34, tra letti di intensiva e di subintensiva».

II direttore sanitario è fiducioso che, tra cooperative e contratti libero professionali, si riuscirà a tamponare l’emergenza, in attesa di soluzioni più strutturate: « Stiamo predisponendo i piani della ripartenza. A mano a mano che liberiamo reparti e personale, riconvertiamo e riorganizziamo sia l’attività chirurgica sia ambulatoriale, garantendo prima le ferie del personale, con parziali chiusure in agosto».

Circa la possibilità annunciata lo scorso febbraio dal presidente della Commissione Salute Emanbuele Monti di spostare l’ospedale di Saronno sotto un’altra Asst ( Lariana o Rhodense) il direttore Arici si dice completamente all’oscuro: « Non ho mai sentito parlare di questa ipotesi e anche agli atti non esiste alcun documento in proposito».

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Pubblicato il 02 Luglio 2021
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