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A Saronno l’ultimo commosso saluto a Paolo Strano

In Prepositurale le esequie dell'ex assessore e imprenditore che tanto ha saputo dare alla sua città. Presenti le autorità civili e militari, le associazioni saronnesi e i docenti e ragazzi dell'Istituto Prealpi

«Voglio ricordare Paolo come un imprenditore culturale, un uomo che ha saputo diffondere e promuovere le cose più nobili: istruzione e cultura». Così il prevosto di Saronno don Armando Cattaneo ha voluto ricordare Paolo Strano, ex assessore al Commercio, volto noto della politica e delle associazioni saronnesi e tra i fondatori dell’Istituto Prealpi scomparso venerdì 23 aprile, portato via dal Covid-19.

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In mattinata, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di piazza Libertà, le esequie e l’ultimo saluto all’ex assessore, un uomo capace di dare tanto per la sua città, all’interno di una chiesa gremita di persone e con tanti presenti anche sul sagrato della basilica, ad attendere l’uscita del feretro per partecipare a un momento di grande commozione e cordoglio per un uomo che in tanti hanno conosciuto e apprezzato.

Presenti le autorità civili e militari: il sindaco Augusto Airoldi, il presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli, il comandante di Polizia Locale Giuseppe Sala, Alessandro Fagioli e Pierangela Vanzulli, sindaco e vicesindaco durante la precedente amministrazione di cui faceva parte, come assessore, anche Paolo Strano.

Presenti anche le rappresentanze della varie associazioni saronnesi di cui Paolo ha fatto parte: i Carabinieri in congedo, di cui Strano è stato ufficiale, il nucleo di Protezione Civile della sezione carabinieri di Saronno, del quale è stato presidente, l’associazione culturale Lions Club Saronno Insubria, da lui fondata e per la quale è stato il segretario e l’associazione culturale “Classe 50″, che ha avuto in Paolo Strano uno dei suoi ultimi presidenti.

Non potevano mancare anche i ragazzi, i docenti e i dirigenti dell’Istituto Prealpi, di cui Strano è stato l’anima, uno dei fondatori e amministratore per 20 anni dal 1995.

Tutti uniti per partecipare al dolore della moglie Mariella, dei figli Angela ed Enzo, dei nipoti e di tutti i suoi famigliari. 

«Tra i sentimenti che proviamo in questo momento, sicuramente c’è quello di vivere insieme alla persone più care a Paolo questo momento così doloroso – le parole di don Armando Cattaneo durante l’omelia -. I pensieri sono tanti. La figlia Angela mi ha raccontato di quando, una volta entrata in pronto soccorso, non ha più visto suo papà. Ma adesso siamo entrati in chiesa, il luogo di Gesù. Gesù non chiede, Gesù pretende. E ha preteso che anche Paolo ora sia lì con lui. La morte è una nascita, è un’uscita verso un’altra dimensione che è superiore, perché è la vita condivisa con Gesù, quella vita che Dio ha scelto per suo figlio».

Il prevosto ha ricordato Paolo Strano come un imprenditore culturale, nobile, che ha diffuso istruzione e cultura prendendosi cura soprattutto degli adolescenti, i ragazzi delle scuole superiori, che il sacerdote ha definito come coloro che attraversano un momento della vita particolarmente delicato: «Ho conosciuto e apprezzato Paolo come imprenditore culturale, una cosa nobile già di per sé – ha proseguito don Armando -. Cosa c’è di migliore dell’istruzione, o della cultura. Paolo ha fatto l’imprenditore della cosa più nobile, dell’istruzione e della cultura. Era sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo per offrire ai ragazzi dall’età più delicata, quelli delle superiori, degli stimoli nuovi per continuare, per proseguire, per vivere».

«Sabato, con la telefonata alla figlia Angela, sono anche riuscito ad intuire per la prima volta la straordinaria passione di Paolo per la sua famiglia – ha concluso il prevosto – I figli, la moglie, i nipoti. Erano la sua gioia, il suo riposo, la sua ricarica. Per me è stata una scoperta bellissima. Tutto ciò mi porta a dire: grazie Signore. Ora Paolo è con te».

La cerimonia funebre si è conclusa con la preghiera del carabiniere e con i messaggi commossi di amici e collaboratori di Strano. 

In primis il dottor Carlo Manzoni, tra i fondatori dell’istituto Prealpi e stretto collaboratore di Paolo: «Cari figli e cara moglie, permettetemi di esservi vicino in questo momento di grande dolore, in cui vogliamo prendere tempo per stare in silenzio e ripercorrere la vita di Paolo. Insieme abbiamo visto crescere migliaia e migliaia di studenti. Quasi 50 anni sono passati dalla fondazione dell’Istituto e io oggi sono qua a ricordare te e gli ultimi 20 anni che abbiamo trascorso insieme. Dal ’95 sei stato incaricato di amministrare la scuola e per i nostri ragazzi: per loro e le loro famiglie hai dato tanto, tantissimo, offrendo soluzioni uniche nel territorio saronnese. Ora noi cercheremo di onorare ciò che hai fatto, nel tuo ricordo».

Quindi il saluto di Franco Marano, attuale preside del Prealpi, che ha espresso un pensiero a nome degli studenti, delle famiglie, dei docenti e di tutta la comunità scolastica: «Vogliamo ricordare Paolo come un uomo attento a tutto, attivo nel sociale, nell’associazionismo, nella politica. Un costruttore di comunità ideali, di grande, grande umanità e dallo smisurato affetto per il prossimo. La nostra missione è una missione formativa, delicata, diversa per ogni ragazzo. E Paolo era una persona attenta, lungimirante, che ha dato e insegnato tantissimo. Grazie professore, a te saremo eternamente grati».

Infine il saluto dell’associazione culturale “Classe 50”: «La notizia della tua scomparsa è stata scioccante e incredula. La pandemia ha portato via un uomo grato, capace, disponibile, cordiale, umano. Ci stringiamo con affetto ai famigliari e porteremo Paolo per sempre nel nostro cuore».

I ragazzi del Prealpi hanno atteso l’uscita del feretro con palloncini verdi e cartelloni in onore del loro amato dirigente: è stato l’ultimo commosso saluto a un uomo che, oggi, ha ricevuto tutto l’affetto che ha saputo dare alla città e alla comunità saronnese.

 

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Pubblicato il 26 Aprile 2021
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