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Crisi GranCasa, i lavoratori in presidio: «Vogliamo sapere quale sarà il nostro futuro»

I pochi dipendenti rimasti in forza, dopo la crisi iniziata nel 2014, sono scesi in strada per protestare. Secondo Toriello la proprietà presenterà un nuovo piano industriale

«Vogliamo sapere quale sarà il nostro futuro». A chiederlo con forza sono i lavoratori di GranCasa che oggi, 2 aprile, hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli della sede di via Jucker a Legnano. I pochi dipendenti rimasti in forza, dopo la crisi iniziata nel 2014, sono scesi in strada per protestare mentre il segretario della Filcams Cgil Ticino Olona Fabio Toriello ha incontrato la proprietà per discutere sullo stato di fatto.

I dipendenti, che sono attualmente in cassa integrazione Covid a rotazione, lamentano «ritardi nell’erogazione degli stipendi, il mancato pagamento della tredicesima e quattordicesima. E l’assenza completa di comunicazione: ci sentiamo abbandonati a noi stessi e siamo preoccupati. In  zona rossa i punti vendita inoltre sono chiusi al pubblico e gli scaffali non sono riforniti. Al momento della riapertura dobbiamo farci trovare preparati ma l’azienda non ha la volontà di rinnovarsi e investire». Tra le richieste dei dipendenti presenti alla manifestazione anche quella di maggiori tutele per chi ha situazioni delicate di salute.

Ancora più precaria la situazione per gli ex dipendenti della società Paniate, che aveva affittato un ramo d’azienda di GranCasa aprendo un punto vendita dedicato ai prodotti per bambini all’interno del grande magazzino di Legnano. A dicembre la società ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto portando alla chiusura dell’attività e al riassorbimento di 5 lavoratori nel Gruppo GranCasa, tutti quanti in cassa integrazione a zero ore.

Sciopero Gran Casa Legnano 2 aprile 2021

Il sindacalista Toriello al termine dell’incontro ha spiegato che GranCasa,  in una situazione di difficoltà già da prima dell’emergenza sanitaria, nel 2021 «ha avuto difficoltà nel pagamento non solo degli stipendi ma anche della quattordicesima e tredicesima. Quest’ultima pagata per il 16%. A fronte della nostra richiesta, la proprietà ha promesso di sistemare la situazione con tre rate. Per quanto riguarda i lavoratori riassorbiti dal Gruppo a seguito della chiusura di Paniate continuiamo a chiedere che ottengano lo stesso trattamento degli altri lavoratori rimasti in forza a GranCasa e che venga quindi avviata al più presto anche per loro la cassa integrazione a rotazione».

Il Gruppo GranCasa, che lamenta una perdita annua di tre milioni e 400 mila euro, ha promesso di voler presentare nei prossimi giorni un piano industriale. A seguire si aprirà un tavolo a livello nazionale per poter discutere del futuro di 14 punti vendita di cui uno si trova a Legnano, un altro a Nerviano e uno Rho. «Noi ci continueremo affinchè i lavoratori vengano tutelati – afferma Toriello – e siamo pronti ad attuare tutte le azioni possibili».

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Pubblicato il 02 Aprile 2021
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