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Buon centenario Gianni Rodari. Insegnò anche a Uboldo

Il più grande scrittore per ragazzi del XX Secolo fu supplente nella scuola della Regusella. Proprio a Uboldo nacque l'ispirazione per il genere di scrittura "fantastica"

Generica 2020

Oggi, 23 ottobre, ricorre il 100esimo anniversario della nascita ad Omegna di Gianni Rodari, riconosciuto come il più grande scrittore per ragazzi del XX secolo.

In tantissimi sono cresciuti e si sono appassionati alla lettura grazie alle sue “Filastrocche in cielo e in terra”, alle “Favole al telefono”, al “Libro dei perché” e alle tantissime altre fiabe e storie scritte con la maestria del grande autore e la leggerezza di chi si rivolgeva ai più piccoli per farli sognare e crescere allo stesso tempo.

Figlio di un fornaio morto quando aveva 9 anni, si trasferì a Gavirate, dove visse fin che la madre lo iscrisse al seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso. Rodari si diplomò come maestro a Gavirate nel 1938 e insegnò in diverse scuole del Varesotto a Sesto Calende, Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo, finchè nel 1941 vinse il concorso per maestro e insegnò per due anni come supplente a Uboldo prima di essere richiamato alle armi dalla Repubblica Sociale Italiana e assegnato all’ospedale milanese di Baggio.

Proprio a Uboldo, nella scuola della Regusella, nacque l’ispirazione di Rodari per la scrittura e la sua passione per il racconto dedicato ai ragazzi. Lo dimostrano diversi appunti ritrovati su quaderni, scoperti insieme ad una firma sul registro della classe terza della scuola elementare di Uboldo, allora frazione del Comune di Saronno, che è diventata una copertina di un libro firmato da Chiara Zangarini e Alessandro Colombo (nella foto), fondamentale perché «proprio il registro della terza classe elementare maschile di Uboldo toglie ogni dubbio sul nesso strettissimo tra pratica e teoria, tra esperimento e creatività, in cui maturò in Rodari il passaggio da maestro elementare a scrittore di “fantastica”».

«Su un quaderno appartenuto al piccolo Giampiero Zaffaroni, un alunno di terza classe, rovesciandolo e usandolo dal retro, Gianni cominciò a scrivere gli appunti di quel “Quaderno di Fantastica” base della sua celebre “Grammatica della Fantasia”, della “poetica” delle filastrocche e delle altre opere per ragazzi. Rodari non si staccò mai dai principi di Uboldo e dalle sue esperienze di maestro», si legge nella biografia scritta dalla stessa Zangarini insieme ad Ambrogio Vaghi, sempre per l’editore Macchione.

Proprio lo scorso dicembre 2019 l’amministrazione comunale di Uboldo, dove gli è stata intitolata la biblioteca civica, ha bocciato una mozione per intitolare la scuola di via XX settembre allo scrittore di Omegna.

Uboldo, il plesso scolastico di via XX settembre non verrà intitolato a Rodari

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2020
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