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Lu-ve spa “Eccellenza d’impresa 2020”. Il capitalismo familiare che piace tanto al mercato

Il segreto del successo di questa multinazionale è un mix di buon senso imprenditoriale, attenzione alla sostenibilità e acquisizioni mirate nei mercati emergenti

Lu-Ve spa

Quando Lu-Ve spa, multinazionale a trazione familiare, specializzata nella produzione di scambiatori di calore, decise di affidarsi al mercato dei capitali per finanziarsi, il presidente Iginio Liberali fece una promessa agli investitori: «Non metteremo i vostri soldi in banca ma li utilizzeremo per la crescita del gruppo».
Sono passati cinque anni da quell’affermazione e la promessa è stata mantenuta. Lu-Ve spa dopo essersi quotata sul segmento Aim, riservato alle pmi, è passata all’ Mta, il mercato principale di Borsa italiana per continuare a finanziare una crescita realizzata con acquisizioni vincenti, a partire dall’indiana Spirotec fino alla texana Zyklus Heat Transfer Inc, e con investimenti mirati in Polonia e Cina. Attualmente il gruppo di Uboldo è presente in nove paesi con sedici stabilimenti che danno lavoro a 3.200 persone per un fatturato di 420 milioni di euro.

Recentemente una delegazione cinese ha fatto tappa a Uboldo  per visitare il quartier generale del gruppo che ha aperto una nuova fabbrica a Tianmen nel centro della Cina impiegando tecnologie ecosostenibili. Lu-Ve spa è da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni di refrigerazione a basso impatto ambientale, sensibilità che l’ha portata a collaborare con molti centri di ricerca e università, tra cui il Politecnico di Milano. I suoi laboratori di ricerca e sviluppo sono tra i più grandi del settore in Europa frutto di investimenti costanti nel tempo ai quali ora si aggiunge un ulteriore finanziamento mirato di 40 milioni di euro ricevuto da Bnl Paribas e riservato a quelle aziende che coniugano la produzione con la sostenibilità ambientale e sociale.

Gli impianti di Lu-ve spa sono in alcuni luoghi simbolo del mondo, tra cui l’Eliseo a Parigi, il Teatro Bolshoi a Mosca e nel sistema comandi del canale di Panama. Il gruppo di Uboldo è stato inoltre scelto dai colossi del settore automotive: dalla Volkswagen a Wolfsburg alla Bmw a Lipsia, dal centro ricerca Mercedes a Stoccarda ad alcuni stabilimenti di Audi e Porsche in Germania, fino alla svedese Volvo.

Dopo aver ricevuto il premio M&A Awards 2020, riconoscimento per le operazioni di fusione e acquisizione,  Lu-Ve spa ha ottenuto anche una menzione speciale per la categoria “Internazionalizzazione” nell’ambito di “Eccellenze d’impresa 2020”, premio annuale istituito nel 2014 dalla società di consulenza Gea, dalla rivista di management Harvard Business Review Italia e dalla società di gestione del risparmio Arca Fondi SGR, per dare un riconoscimento alle imprese italiane capaci di distinguersi per innovazione, internazionalizzazione, crescita e sostenibilità.
Secondo la giuria, composta da Gabriele Galateri, Patrizia Grieco, Marco Fortis, Raffaele Jerusalmi e Luisa Todini, Lu-Ve Group è riuscita a imporsi come uno dei maggiori costruttori mondiali (secondo in Europa) nel settore degli scambiatori di calore ad aria, grazie all’utilizzo di tecnologie d’avanguardia che sono poi diventate un riferimento per tutto il settore.

Un risultato frutto del buon senso di quel capitalismo familiare – definizione che non piace al presidente Iginio Liberali – che contraddistingue le imprese italiane e di un passaggio di consegne che ha lasciato un adeguato spazio e riconoscimento alla seconda generazione in azienda rappresentata da Fabio e Matteo Liberali.

Rimane fondamentale però l’impronta data a questa azienda dal suo presidente che nel giorno della prima quotazione diede una lezione di cosa vuol dire fare impresa: «Ci sono tre regole semplici per essere un buon imprenditore: quando pensi, pensa al meglio e non al meno costoso. Pensa prima di tutto al valore che produci e che esprime la tua azienda. La terza regola dice che non ce ne sono altre migliori delle prime due che sono difficili da applicare».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it
Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.
Pubblicato il 16 Ottobre 2020
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