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“Rivolta” dei sindaci della Lega: “Dal governo giallorossi tagli per due milioni di euro”

I parlamentari e i sindaci della Lega fanno i conti sui tagli che peseranno sugli enti locali. Solo pochissimi Comuni vedranno un vantaggio tra 2019. 2020 nella ripartizione del "Fondo di Solidarietà comunale" deciso a Roma

gallarate generico

« Una soluzione che va a penalizzare i Comuni virtuosi. Invertendo le misure che il governo della Lega aveva avviato». Scatta la mobilitazione della Lega, sindaci in testa, contro i tagli ai Comuni previsti per il 2020 dal governo centrale.

Un taglio che complessivamente vale «2 milioni di euro», secondo i dati portati dai parlamentari varesini della Lega (Stefano Candiani, Matteo Bianchi e Leonardo Tarantino, che siede in commissione finanze a Roma). Il valore del taglio, in realtà, incide in modo diverso sui diversi Comuni, alcuni – pochissimi – hanno persino un valore positivo, nel senso che ottengono un vantaggio rispetto al dato del 2019.

In prima fila alla conferenza stampa nella sala dei gruppi consiliari del municipio di Gallarate ci sono i sindaci della Lega: Andrea Cassani di Gallarate, Enrico Puricelli di Samarate, Mirko Zorzo di Albizzate, Mirko Reto di Casciago, Eleonora Paolelli di Bodio Lomnago, Elena Catelli di Fagnano Olona, Simone Castoldi di Rancio Valcuvia, i consiglieri Alberto Barcaro di Somma Lombardo e Ruggero Fraolini di Clivio.

 

Con loro il responsabile enti locali Emanuele Poretti e i parlamentari. «È l’ennesima azione scellerata del governo Pd-5 stelle con la riduzione dei trasferimenti ai Comuni, una delle azioni più scellerate perché colpisce primo ente a contatto con i cittadini» dice Poretti, ex sindaco di Castiglione Olona.

«Con il governo giallorosso siamo ripiombati nell’impostazione che per anni è stata dei governi di centrosinistra, i tagli ai Comuni» aggiunge Matteo Bianchi. «I sindaci della Lega sono abituati, quello di oggi non è un alibi per non fare le cose. Ma quando un Comune come Gallarate si trova con 200mila euro in meno, è chiaro che le cose diventano più difficili. Così anche Saronno, che subisce un taglio di 112mila euro».

I tagli derivano da quello che tecnicamente è il fondo di solidarietà comunale”, «creato al momento dell’entrata in vigore dell’Imu per evitare squilibri nei primi anni di applicazione» spiega Leonardo Tarantino. «Il compimento scadeva nel 2021, da quella data si sarebbe passati alla ripartizione con costi standard e non con una logica che si potrebbe dire di assistenza: la scadenza invece è stata spostata al 2030. C’era un percorso di risanamento a cui i Comuni hanno già contribuito e che ora s’interrompe».

Tarantino ha svolto un calcolo di massima, su una quota consistente di Comuni del Varesotto, la cui popolazione è di 647mila abitanti (su un totale di 890mila residenti in Provincia): su questi Comuni i tagli pesano per 1.419.481 euro, ma facendo una proiezione su tutti si arriverebbe, dice Tarantino, a 2 milioni di euro di tagli.

In termini assoluti il taglio più consistente sarebbe sul Comune di Varese, che vedrebbe una riduzione da 5.717.090 euro a 5.193.794, con un taglio di 523.296 euro, oltre mezzo milione. Segue Gallarate, che vedrebbe un taglio di 197mila euro (su un bilancio di 50milioni, per contestualizzare l’incidenza) «Quasi 4 a cittadino» dice il sindaco Andrea Cassani. «Questa non è politica, è amministrazione. Abbiamo fatto tante agevolazioni, che confermeremo, ma qualche risparmio andrà fatto, evidentemente sulle manutenzioni. Pare che il governo voglia correre ai ripari, ma non mi fido. Forse non vale neppure avere un ente virtuoso». La critica d Cassani va oltre il governo e si alza sulle massime istituzioni: «Se la corte costituzionale, invece di bocciare i referendum, si occupasse di tutelare i Comuni enti costituzionali…»

Anomalo, rispetto al grosso dei Comuni il dato di Busto Arsizio, che – forse per effetto indiretto del basso valore dell’Imu nel decennio scorso – otterrà non un taglio nel 2020, ma poche risorse in più (parliamo di 40.371 euro). Per il resto i Comuni “avvantaggiati” nel passaggio tra 2019 e 2020 sono ben pochi: Somma Lombardo con 27.255 euro in più), Malnate con 26.075, Cardano al Campo con 55.581, Luino con 71.025, Cislago con 7.267, Venegono Superiore 18.927 euro.

Gli altri sono tutti negativi, con alcuni “picchi”, come ad esempio Gavirate che vede una riduzione di 57.585 euro o Origgio con un -41.207. «Ma vorrei che tutti riflettessero che per 20mila euro sono un taglio importante per un Comune di 2200 abitanti» aggiunge Eleonora Paolelli, sindaco di Bodio Lomnago. «Una cifra anche di poche migliaia di euro toglie risorse ai cittadini» le fa eco Mirko Reto.

«La soluzione? L’autonomia, mi sento di dirlo. Auspichiamo che finalmente arrivi, per consentire di gestire risorse a livello locale» dice Poretti. Bianchi e Candiani, con Tarantino, insistono anche sull’inversione di tendenza rispetto al percorso avviato dal governo Conte-Salvini-Di Maio: «Nell’unico anno di governo abbiamo sbloccato avanzo di amministrazione e mutui, abbiamo sbloccato risorse per investimenti» dice Tarantino. «Ora invece si torna a far cassa sugli enti locali».

 

«Il blocco dei Blocco ai Comuni significa blocco degli investimenti del Paese» conclude Stefano Candiani, che guarda all’effetto in prospettiva. «Un allarme che vorremmo sentire forte dall’Anci, che spesso si assopisce quando c’è la sinistra al governo».

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 17 Gennaio 2020
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